Gianni Appolloni, pittore e scultore,battagliero senza essere violento, pacifico senza essere pacifista, uomo vero e artista in piena evoluzione, tende in ogni suo dipinto a palesare la poesia che lo anima.Vive in collina: in campagna, oltre i cinquecento metri di altitudine. Dalla natura tutta intorno, dai silenzi vellutai, dal vento che soffia forte,ad un passo da Alatri, ha trovato umanamente sè stesso, il suo grande momento lirico, il senso del suo essere pittore. I suoi dipinti, parte paesaggi di Alatri con case e pietre dirute, parte raffiguranti il trepido fragrante arrossarsi delle carni femminili, sono gli esempi fra i più validi e vari del suo linguaggio pittorico; motivi a lui cari, motivi del suo personalissimo mondo poetico, ai quali ha saputo infondere come una nuova linfa di vita, un sapore ed una fragranza attuali. Gianni Appolloni non ha affinità con il decadentismo dalle luci a spirale e dai colori nebulosi perchè la sua poetica non ammette partecipazioni ambigue o temi o congetture che non derivano dalla sua tematica. La sua figurazione non trova posto per le allucinazioni surreali: egli è un pittore chiaro e nitido nelle sue vedute. I suoi squarci, le sue pagine strappate (come in tempi non lontani ebbe a dire il Mercuri) rivelando la sua autonomia creativa, la forma della verità che gli viene dal di dentro.La qualità che maggiormente lo distingue è la narrativa: sia che questo genere si evidenzi negli interni delle sue opere, dove si avvolgono sinuosi i nudi corpi di giovinette, sia che venga dai sereni cieli dei suoi paesaggi, sia che insista nel dipingere sedie spagliate, muri, pietre e finestre antiche.E' un narrare con i colori il suo: una verità che esiste, quasi a toccare con mano, una voce padrona delle immagini e dei concetti. E,' però, certo, che dalla vocazione alla scultura, che ha sempre avuto fin da ragazzo, deriva quel suo disegno così straordinariamente nitido, e, nella pittura, quella purezza di immagine reale ed umana. Il taglio pittorico voluto (gli squarci, in sostanza, di cui s'è parlato avanti) diviene, dunque, apertura di una finestra, diviene isola a sé stante. Colori e pietre, cancelli e finestre, corpi frementi e gioiosi, pensieri e sensi vissuti, dolcezza e veemenza, sono il mare aperto in cui l'Artista Gianni Appolloni si cerca l'isola sua, che coltiva di giorno in giorno per la vita.

 

Antonio Sanmartin


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